lunedì 10 novembre 2014

La Festa di S. Martino





L'11 novembre a Venezia si festeggia S. Martino. Una festa popolare dove si usava mangiare castagne e vino nuovo cantando sotto le finestre delle case e dove si sperava che dalle case buttassero altre castagne.

Di questa antica festa rimane l'usanza di sbattere tra di loro oggetti che fanno rumore tipo pentole e coperchi e domandare qualche spicciolo ai negozianti o ai passanti, soprattutto veneziani. Viene cantata, per l'occasione, una filastrocca:

San Martin xe 'ndà in sofita
a trovar ea nonna Rita
nona Rita no ghe gera
San Martin col cùeo par tera
E col nostro sachetìn
cari signori xe San Martin


Per i bambini si preparano un cavallo e spada di cartone, un mantello e... pentole, con cui potranno farsi un copricapo tipo elmo e con i coperchi dei rumorosi scudi :)

Il dolce tipico di questa festa è "Il San Martino", è un dolce molto semplice fatto con pasta frolla a forma di cavallo con cavaliere e spada, ricoperto a scelta con cioccolato, glassa, caramelle, confettini, cioccolatini.... Lo si può preparare in casa facilmente, oppure lo si può comprare nelle pasticcerie e forni veneziani.


La Leggenda:
Era un rigido giorno invernale del 335 quando il soldato romano Martino, in sella al suo cavallo, incontrò sulla sua strada un mendicante coperto di pochi stracci, barcollante e infreddolito. Vedendolo sofferente, Martino decide di aiutarlo ma, non avendo con sé né denaro né una coperta da offrirgli, tagliò in due il suo mantello donandone una parte al malcapitato. La notte seguente vide in sogno Gesù che rivestito della metà del suo mantello lo ringraziava per quel gesto di compassione. Quando l’indomani Martino si risvegliò il suo mantello era integro.
L’episodio ebbe un tale impatto su Martino che presto si convertì al cristianesimo iniziando un percorso che lo portò prima a diventare monaco e poi (dopo una lunga serie di opere di carità e di propagazione della fede) a coprire il ruolo di vescovo di Tours nel 371.

lunedì 3 novembre 2014

La leggenda delle Farfalle




Sulle rive del fiume Orinoco, molto tempo fa vivevano sette bellissime farfalle ballerine, che ballavano e ballavano sui petali dei gigli e dei papaveri della prateria.Ognuna di esse aveva il suo colore: arancione, azzurro, rosso, verde, giallo, violetto ed  indaco. Alla sera rimanevano appese ad un fiore o ad una foglia e si consegnavano al  sonno.
Un giorno in cui le sette bellissime farfalle ballavano e ballavano, la gialla si ferì un’ala saltando verso un ramo e cominciò ad agonizzare.Le sue amiche si fecero attorno e vedendo che stava per morire si domandarono cosa potevano fare per rimanere vicine alla loro amica. All’improviso si udì una voce che disse loro: “Siete disposte a fare ogni sacrificio per non lasciar sola la vostra amica?” “Sì”, risposero tutte.
Il cielo divenne subito scuro. Un fulmine traversò il cuore della prateria. La prateria sussultò lanciando un grido che si perse nell’immensità dell’universo. Un’ora dopo il sole tornò a brillare e nel cielo apparve l’arcobaleno con i suoi sette colori.
Questi colori non erano altro che lo spirito delle sette bellissime farfalle.

Fonte: Blucobalto